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MUSE

ATTENZIONE:
 
Molti lo avranno capito, i Muse sono sempre stati la mia band preferita, anche con gli alti e i bassi che hanno avuto durante la loro carriera, per cui mi piaceva esprimere la mia opinione su alcuni dei loro ultimi lavori. Non mi definisco assolutamente un recensore, ne tantomeno un esperto del campo. Il mio è un parere musicale assolutamente personale, da cui non ricopro per nulla le idee altrui, di altri opinionisti. Per quanto possano piacermi, il mio giudizio è comunque il più obiettivo e veritiero possibile.

RECENSIONE DI DRONES (2015)

Drones è il settimo album in studio della band britannica Muse, pubblicato dalla Warner Bros Records l'8 Giugno 2015.

 

Drones è un concept-album incentrato sul processo di deumanizzazione del mondo. La storia racconta il viaggio di un essere umano che non riesce a sfuggire al controllo delle macchine, in questo caso parliamo dei droni (Il tema riprende quindi l'attuale intelligenza artificiale che potrebbe prima o poi dominare su quella umana). Il protagonista, all'inizio perde la fiducia in se stesso, facendosi manipolare dalle forze oscure. Successivamente, egli comprende di essere in errore, così cerca di non farsi più manipolare, ribellandosi e ritrovando la sua fiducia nell'amore e nell'umanità. La storia inizia dal primo singolo Dead Inside (morto dentro) e arriva fino ad Aftermath (conseguenze). Gli ultimi due brani ossia The Globalist e Drones, spiegano un finale alternativo dove il controllo psicologico delle macchine umane ha avuto la meglio.

Matthew Bellamy, cantante della nota band, ha così affermato:

"Il mondo è dominato da droni che utilizzano altri droni per trasformarci tutti in droni. Questo album analizza il viaggio di un essere umano, dalla sua perdita di speranza e dal senso di abbandono, al suo indottrinamento dal sistema per divenire un drone umano, fino all'eventuale defezione da parte dei loro oppressori"

Quindi per capire bene il concetto, le canzoni vanno ascoltate in ordine, altrimenti la casualità potrebbe confondere colui che ascolta le parole e che sta cercando di capire bene la storia.

Analizziamo ora tutte le tracce, musicalmente parlando:

1  . - Dead Inside: La storia comincia da qui, il protagonista perde la forza in se stesso, divenendo quindi morto dentro. A primo impatto può sembrare un mix tra "Undisclosed Desires" (dell'album "The Resistance") e "Madness" ( dell'album precedente "The 2nd Law".)

Lo stile si concentra maggiormente sul Pop, con un ritmo elettronico e con un Rock "energetico" a fine canzone. Brano con parole particolarmente romantiche, anche se con un fine triste.

2 . - Drill Sergeant/Psycho: La canzone comincia con questa citazione a Full Metal Jacket, ricreando la scena di un sergente con una parlata "militaresca" che da ordini. Forze oscure che vengono introdotte, con uno spirito provocatorio. Il protagonista diviene appunto "psicopatico". Riff abbastanza coinvolgente, con note spesso già sentite nei loro live, sviluppandone poi un vero e proprio pezzo.

3. - Mercy: In questo brano, il protagonista si rende conto di essere sopraffatto dalle forze oscure. Può essere paragonata ad una sorta di Starlight 2.0 (dell'album Black Holes And Revelations) per qualche assomiglianza di note del piano. Il ritornello può tranquillamente entrare in testa e non uscirne più.

4. - Reapers: Riff estremamente Rock N'Roll, forse la canzone più coinvolgente di tutte le altre tracce, soprattutto nella parte finale.

Il protagonista fugge, metaforicamente parlando, inseguito dai droni.

5. - The Handler: Il manipolatore rende la sua vittima schiava per i suoi scopi. Parole molto convincenti che sottolineano l'importanza del concetto stesso. Riff particolarmente originale, con un falsetto di Bellamy che regna su ogni cosa.

6. - JFK/Defector: I Muse riprendono un discorso di John Kennedy, collegandolo al concetto del disertore, che fugge da chiunque lo manipoli. Cori che ricordano gli storici Queen. Bellamy affermò in un'intervista, che prende spesso ispirazione dallo storico cantante dei Queen "Freddie Mercury".

7. - Revolt: Brano risultato peggiore, con un suono vuoto. Canzone apparentemente rivolta al commerciale assoluto. Qui avviene la rivolta, il bene contro il male.

8. - Aftermath: Ultima canzone del finale buono. Brano che parla di amore, di speranza. Nella fine di questo viaggio il protagonista ritrova tutto quanto, la fiducia e la speranza nel genere umano. Queste sono appunto le conseguenze che ha portato il protagonista alla rivelazione di se stesso e alla liberazione dal dolore interno.

9. - The Globalist: Brano più lungo mai composto dai Muse, dalla durata di circa 10 minuti. Ma come si dice, molto spesso ciò che conta è il contenuto. Inizio in stile Western con un fischio che ricorda Ennio Morricone. Stile abbastanza differente e strano poichè comincia con un tono tranquillo per poi esplodere, e infine ritornando ad un tono tranquillo, insomma si sente la mancanza di qualche dettaglio.

10. - Drones: Ultimo singolo, ultimo brivido!? 

Scelta di finire l'album con un pezzo del tutto acapella, senza alcuna melodia musicale. Testo corto, con un canto che sembra ricordare i cori gregoriani. Se piacere o no, dipende dai gusti.

In ultimo, cosa dire? Drones è un album abbastanza riuscito, capace di sperimentare quel Rock puro, tornando così ai loro strumenti originali, ossia Chitarra, Basso e Batteria.

La mia classifica personale con ogni singolo voto di tutte le tracce:

 

- Dead Inside: 8
- Psycho: 7.5
- Mercy: 7.5
- Reapers: 8.5
- The Handler: 8.5
- Defector: 6.5
- Revolt: 5.5
- Aftermath: 9
- The Globalist: 7,5
- Drones: 6.5

 

Voto finale: 7.5

RECENSIONE DI SIMULATION THEORY (2018)

Simulation Theory è l'ottavo album in studio della band britannica Muse, pubblicato dalla Warner Bros Records il 9 Novembre 2018.

 

Simulation Theory affronta le dinamiche futuristiche con appunto la teoria della simulazione. Siamo arrivati ad un punto in cui la realtà virtuale ci sta letteralmente risucchiando, tanto da superare una realtà che viviamo tutti i giorni: quella simulata, quella fantastica, sta diventando parte di noi, ed è questo il tema principale dell'album.

3 anni di lavoro, è questo il tempo che la band britannica impiega, per creare un nuovo album. Tuttavia è difficile poter comprendere il loro spirito musicale in questi tempi, dopo anni e anni di attività, è piuttosto normale che si perdono le idee e forse la voglia di poter comporre, come in qualsiasi band della storia. Ciò che li caratterizza in questo nuovo lavoro, è sicuramente la sperimentazione. Non devono essere necessariamente una Rock band e finire per essere monotoni o comunque comporre e suonare sempre canzoni Rock, anche perchè ognuno suona quello che vuole, a prescindere dal genere. Il loro è stato un lavoro che prevedeva l'esatto opposto di Drones, qui si sentono meno strumenti e più idee di originalità (si fa per dire). Il problema di questo Simulation Theory è che troviamo quasi tutto sperimentato male e che non attribuisce la giusta convinzione di sonorità a dir poco banali. Il pop elettronico è un nuovo modo per abbracciare la musica più ascoltata di adesso, ossia quella commerciale, per l'appunto Simulation Theory è un album prettamente con l'impronta commerciale. Di queste 11 tracce riconosco che ci sono riusciti alla perfezione e soltanto un quarto si riconoscono nel loro stile. Molto interessanti invece, per la prima volta, sono le versioni alternative e acustiche di alcune tracce, che, modestamente ho preferito molto di più di alcune originali. 

Analizziamo ora tutte le tracce, musicalmente parlando:

1. - Algorithm: A parer mio è il pezzo più riuscito: trasmette emozione, ha un bel sound Alternative/Indie e il messaggio parla chiaro, è qui che si riconosce il loro stile. Molto bella anche la versione alternativa alla Hans Zimmer, chiaramente ispirata dal noto compositore. Inoltre nel videoclip appare l'attore Terry Crews, intento a percepire la realtà simulata. Probabilmente il videoclip è l'inizio della storia, svolgendosi prima di Pressure, lo si può capire dal laboratorio tenuto sotto controllo dall'attore.

2. - The Dark Side: Un altro pezzo ben riuscito, con un sound Elettropop ed influenzata da elementi Rock tipici del gruppo, con un piccolo assolo di chitarra nel bridge, in questo pezzo il sintetizzatore è l'elemento principale. Il videoclip mostra il frontman in viaggio con la sua autovettura in un mondo futuristico. La versione acustica con una tonalità più bassa è ancora più cupa e "tenebrosa", tuttavia la versione strumentale rilasciata dalla band nella Super Deluxe Edition è stata dimezzata di un minuto, ma perchè tale scelta?

3. - Pressure: Pezzo prettamente Rock, che in realtà prende molto dai loro vecchi lavori. Ritornello banale, ma è quel classico ritornello che ti entra in testa e non ti esce più. Il videoclip si svolge all'interno di una scuola in cui un mostro attacca gli studenti tramutandoli in zombie, mentre la band presentata come il loro nome originario "Rocket Baby Dolls" si appresta a suonare il brano. Cronologicamente per quanto riguarda la continuity dei videoclip, dovrebbe svolgersi dopo Algorithm, continuando poi con Thought Contagion, Something Human e The Dark Side. 

4. - Propaganda: A primo impatto mi è sembrato di riconoscere Supermassive Black Hole, anche per via del falsetto.

Non so come descrivere questo pezzo poichè non mi è piaciuto per niente. Con un sound Alternative/Indie e delle strofe "sexy" per così dire, con una voce robotica che continua a dire "Propaganda" alquanto fuori luogo.

5. - Break It To Me: Un altro pezzo che non c'entra assolutamente niente col tipico sound dei Muse, infatti qui c'è parecchia sperimentazione. La voce di Bellamy è troppo effettata e inoltre è talmente veloce che risulta confusionaria, anche il suono risulta troppo ripetitivo, ricorda un po' uno stile arabeggiante. Unica cosa azzeccata è forse il videoclip, a ritmo con la musica.

6. - Something Human: Pezzo tipicamente Pop, e con assenza totale di strumenti se non la chitarra acustica, ma appunto.. non era meglio far uscire solo la versione acustica? Personalmente non trovo un senso con la versione originale, anche in Live non mi piace granchè. Il videoclip mostra Matt con la sua autovettura fuggire dai poliziotti interpretati da Chris e Dom. Una volta scesa la notte, Bellamy si tramuta in un lupo mannaro, citazione a Twilight e ad altri film di fantascienza senza ombra di dubbio.

7. - Thought Contagion: Libera interpretazione, può piacere o non piacere, è un Pop con influenze Rock, comunque già risentito. Il videoclip è una citazione a Thriller di Michael Jackson poichè mostra gli zombie ballare in una Los Angeles contemporanea, se così vogliamo dire.

8. - Get Up And Fight: Inizio agghiacciante con una voce femminile, nulla da dire, il ritornello si irrubustisce un po' ma tutto il resto non è da Muse, per me è il pezzo peggiore.

9. -Blockades: Con questo pezzo torniamo alle origini del gruppo, ed è per questo che è un pezzo funzionante per quanto poco originale. La melodia e la batteria sono molto simili a quelle di Map Of The Problematique, quindi possiamo considerarla una seconda versione. Il videoclip non è altro che un montaggio di tutti i videoclip delle altre canzoni con i loro protagonisti.

10. - Dig Down: In molti la considerano la brutta copia di Madness, invece a parer mio ha un carattere completamente diverso, le sonorità tranquille e cupe funzionano, l'assolo finale che non esplode ma rimane di effetto, comunque è sufficiente, molto carina anche la versione acustica Gospel del brano. (Non ho capito in quale preciso momento si svolge il videoclip e se rientra in quella specie di storia.)

11. - The Void: Inquietante ma con un leggero sound simile ad Algorithm, piatta e quindi a lungo andare noiosa, tuttavia cambia leggermente verso la fine e gli effetti la rendono viva. La versione acustica con il piano convince molto di più.

In ultimo, cosa dire? Simulation Theory è un album buono contando solo 5/6 pezzi su 11 ma brutto con tutto il resto, per cui è un album che non raggiunge la sufficienza ma non è totalmente da buttare nella spazzatura. Un'altra nota che lo salva sono appunto le versioni alternative rilasciate solo nelle edizioni Deluxe: se avessero pubblicato quelle al posto dei pezzi originali sarebbe stata probabilmente un'altra cosa.

La mia classifica personale con ogni singolo voto di tutte le tracce:

 

- Algorithm: 8

(Alternate Reality Version): 8.5
- The Dark Side: 7.5

- (Alternate Reality Version): 7
- Pressure: 6
- Propaganda: 4
- Break It To Me: 4
- Something Human: 5

- (Acoustic Version): 6.5
- Thought Contagion: 5.5
- Get Up And Fight: 3
- Blockades: 7
- Dig Down: 6.5

- (Acoustic Gospel Version): 7

- The Void: 7

- (Acoustic Version): 7

(Tuttavia verranno calcolati soltanto i voti della tracklist originale)

 

Voto finale: 5.5

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RECENSIONE DI WILL OF THE PEOPLE (2022)

Will Of The People è il nono album in studio della band britannica Muse, pubblicato il 26 Agosto 2022 dalla Warner Bros Records. 

Will Of The People è un album influenzato dai vari eventi accaduti nel mondo, specialmente con la pandemia di un virus prima, e con lo scoppio di nuove guerre poi. Descritto come "un viaggio nelle paure dell'umanità".

Durante la pubblicazione di Cryosleep, ovvero il primo album da solista di Bellamy, uscito nel 2021, quest'ultimo ha confermato il loro ritorno negli studi per la lavorazione del loro nuovo album, che ha preso piede nello studio di Bellamy in california e successivamente ultimato negli Abbey Road Studios di Londra.

Will Of The People si presenta come l'album più corto mai fatto, con sole 10 tracce. Cosa è che troviamo in ogni parte dei Muse? Chitarre distorte, così come il basso, batterie elettroniche, synth anni 80, falsetto predominante e pianoforte suonato alla stragrande. La novità forse, di quest'ultimo album, è la presenza della doppia cassa di Dom, utilizzata soprattutto per le uniche due tracce alternative metal, già sentite certamente in qualche vecchia canzone, ma mai così tanto pesante. Ricordiamoci inoltre che quando ascoltiamo un album dei Muse, ci troviamo di fronte ad un disco rock? Pop? Metal? Niente affatto, è assai difficile categorizzare tutto in un unico genere. Il gruppo si contraddistingue sempre per la loro diversità in qualsiasi canzone, infatti in Will Of The People abbiamo soltanto due canzoni metal, qualcuna rock, qualcun'altra pop e altre ancora che ricordano lo stile di Simulation Theory. Ma ora basta soffermarci sulla descrizione generale e andiamo a vedere il contenuto, analizzando uno ad uno i 10 brani di Will Of The People.

1. - Will Of The People: Title track dell'album, di genere Glam rock. La melodia dei cori che ripetono in continuazione il nome, ricorda tantissimo l'inconfondibile The Beautiful People di Marilyn Manson. Che sia un chiaro omaggio all'artista non ci è dato saperlo, comunque il pezzo funziona e specialmente in live, che da un bel po' apre i concerti dei Muse, riesce a coinvolgere lo spettatore. C'è da dire che mi sarei aspettato una direzione più hard rock ascoltando il teaser dei cori, ma non è poi così male.

2. - Compliance: Arriviamo subito al pezzo peggiore, con questo synth anni 80 che è praticamente lo strumento portante di tutto il brano. Ricorda molto lo stile degli U2, ed infatti si avvicina molto al dance rock, se vogliamo. Cosa non mi piace di questo brano? Tutto troppo ripetitivo e semplice, salvo giusto la linea di basso molto caratteristica e la voce di Matt che raggiunge qualità artistiche sempre migliori, davvero un grande cantante.

3. - Liberation: Primo pezzo che comincia con il pianoforte, e che si avvicina di più allo stile dei Queen, anzi è praticamente voluto. I cori sono tipici e anche la linea vocale li ricorda molto. Buon pezzo, concepita come una ballata rock, presenta somiglianze con canzoni come United States Of Eurasia. 

4. - Won't Stand Down: Questa traccia è stato il primo estratto dell'album. Verso Dicembre 2021 Bellamy ha volutamente spoilerato la strofa ed il ritornello della canzone, facendola ascoltare in macchina mentre guidava con il figlio, facendoci ascoltare anche una parte particolarmente pesante alla headbanging. Di genere alternative metal, Won't Stand Down è tra le mie preferite, anche perchè dopo la via "leggera" che avevano preso per l'album precedente, si può dire che questo è un gradito ritorno alle origini.

5. - Ghosts (How Can I Move On): Canzone d'amore e seconda traccia con il pianoforte e unico strumento presente insieme alla voce di Matt. Forse se l'avesse pubblicata come traccia solista avrebbe avuto più senso. Comunque il brano è il mio preferito dell'album e la linea ricorda un po' Neutron Star Collision, ma decisamente meglio. Lo stile della traccia mi viene da pensare ad Adele, può essere?

6. - You Make Me Feel Like It's Halloween: I suoni scelti sono direttamente proporzionali al titolo stesso. Un organo e i suoni elettronici sono la parte dominante della canzone, che devo dire molto divertente e particolare, con un chiaro riferimento a Michael Jackson.

7. - Kill Or Be Killed: Questa è decisamente la canzone più metal che avessero mai fatto, con doppia cassa a gogo e cantanto in growl, ma solo per pochi secondi, si conferma tra le mie preferite. Spoilerata per la prima volta al Rock Am Ring, ancora prima che uscisse la versione in studio, Kill Or Be Killed ha tutto quello che la scala minore armonica sa dare.

8. - Verona: Se la quinta stagione di Stranger Things dovesse avere una colonna sonora, questa sarebbe quella perfetta. Un'altra canzone d'amore che lavora prettamente su questo synth tipico degli anni 80, rientra anche questa tra le mie preferite. La mia impressione è stata "qui ci troviamo in paradiso". Per l'atmosfera che emana, per me questa sarebbe dovuta essere la traccia finale dell'album.

9. - Euphoria: Quante volte abbiamo sentito canzoni di questo calibro? Bliss, Take A Bow, Blockades, tanto per citarne alcune. Diciamo che hanno fatto di meglio e per me questa canzone funziona fino ad un certo punto. Poi scusate, ma nel bridge quello che sentiamo è un chiptune? Un punto in più solo per questo.

10. - We Are Fucking Fucked: Ultima traccia per concludere in modo provocatorio questo Will Of The People. Decisamente le parole dicono tanto, ma è talmente una canzone a sè, che ancora devo digerire. In realtà è molto simile alla precedente ma ha questa linea vocale non particolarmente memorabile, comunque una chiusura più che sufficiente.

Will Of The People si conferma come un buon album, meglio di Simulation Theory e un pelino peggiore di Drones. Le belle canzoni non mancano di certo e tutto il resto è buono.

La mia classifica personale con ogni singolo voto di tutte le tracce:

- Will Of The People: 6

- Compliance: 5

- Liberation: 7,5

- Won't Stand Down: 8

- Ghosts (How Can I Move On): 9

- You Make Me Feel Like It's Halloween: 7,5

- Kll Or Be Killed: 8,5

- Verona: 8,5

- Euphoria: 6,5

- We Are Fucking Fucked: 6,5

Voto finale: 7.3

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